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Affitti in crescita: il nuovo trend in Italia

In Italia è diffuso l’affitto? Chi affitta una casa a lungo termine? Quali ragioni spingono a prendere questa decisione? L’italia ha da sempre una mentalità improntata sull’acquisto di una casa, abituati sin da giovani a risparmiare per diventare proprietari. Tuttavia il vento sta cambiando, e l’affitto è diventato una pratica sempre più comune, con un tasso di crescita in forte aumento. Questa rapida ascesa è dovuta ad un complesso insieme di fattori: prezzi d’acquisto folli, tassi d’interesse alle stelle e perdita del potere d’acquisto rendono l’affitto un’opzione sempre più attraente e soprattutto praticabile per molte famiglie. 

L’Osservatorio Affitti, condotto da Nomisma per conto di CRIF, in collaborazione con Confabitare, ha rilevato significative tendenze nel settore, mettendo in luce come alcune dinamiche di matrice economica e sociale stiano influenzando profondamente le scelte abitative degli italiani. 

 

Chi vive in affitto?

Il profilo dei nuovi locatari è variegato, ma una costante è la difficoltà economica che li spinge verso l’affitto: gli stipendi in Italia non crescono, ma al contrario si alzano le richieste d’acquisto e i mutui, che di conseguenza rendono impossibile per molte figure la possibilità di trovare indipendenza immobiliare. Secondo i dati dell’Osservatorio, il 41,6% dei locatari affitta perché non può permettersi di acquistare una casa. Questo gruppo include famiglie monogenitoriali, disoccupati, casalinghe, operai e pensionati. 

Per molti giovani professionisti, l’affitto rappresenta una soluzione temporanea fino a quando non migliorano le condizioni economiche. Anche le persone sole con meno di 65 anni rappresentano una categoria importante che ricorre frequentemente alla locazione, evidenziando come l’affitto stia diventando una scelta stabile per una parte crescente della popolazione italiana. Una sorpresa è rappresentata dalle famiglie numerose: dai dati emerge infatti che il 30% delle famiglie composte da 5 o più elementi faccia maggiore affidamento alla locazione temporanea: in questo caso, la scelta dell’affitto deriva non solo da un’impossibilità di esborso economico, ma anche dalla ricerca della casa “Ideale”, che spesso non si trova.

 

Affitto come soluzione temporanea o a lungo termine?

Secondo la ricerca in questione sono 3 i fattori che hanno portato ad una decrescita della domanda potenziale d’acquisto di abitazioni in favore dell’affitto: “la perdita di potere d’acquisto, l’erosione della capacità di risparmio e il rialzo dei tassi applicati”.

Solo nel 2023, le difficoltà nel finanziare l’acquisto di un’abitazione hanno portato il 7,3% della domanda a spostarsi verso l’affitto, aumentando la pressione su questo segmento del mercato. Una pressione che si scopre essere non per forza passeggera, ma che è vista come un piano a lungo termine: solo il 25,7% dei locatari considera l’affitto come una soluzione temporanea, volta ad attendere tempi migliori per spese e interessi. è invece maggiore la quota di coloro che vedono l’affitto come un’opportunità, in grado di semplificare e rendere meno oneroso l’esborso per la casa: “per alcune categorie, come le famiglie monogenitoriali, i pensionati e i liberi professionisti, la casa di proprietà non risulta conveniente per le spese da sostenere (manutenzione, spese straordinarie, assicurazione casa…)”.

 

Chi affitta in Italia?

Come logico che sia, la propensione alla locazione è particolarmente elevata tra coloro che possiedono più di un’abitazione, oltre alla propria residenza o a una casa per le vacanze. I dati riportati mostrano, infatti, come l’acquisto sia finalizzato all’investimento, cercando di ottenere un’entrata economica aggiuntiva attraverso gli affitti. Al contrario, i proprietari di una sola abitazione tendono a optare per gli affitti brevi turistici. Questo tipo di affitto è visto come meno rischioso e più flessibile rispetto agli affitti a lungo termine.

Analizzando le cifre del report emerge che nell’utilizzo delle abitazioni di proprietà il 51% dei proprietari dichiara di avere attualmente immobili affittati a lungo termine. Invece, il 10% degli immobili viene destinato agli affitti brevi turistici, principalmente per le difficoltà legate agli sfratti nelle locazioni a lungo termine. Infatti, il 69% preferisce questa formula per i minori vincoli contrattuali e la maggiore flessibilità gestionale.

Esiste poi un 30% di proprietari che, pur non avendo ancora affittato i propri immobili, ha intenzione di farlo nel prossimo futuro. Dall’altro lato, un 10% di proprietari non intende riaffittare le proprie abitazioni, citando esperienze negative passate (38%) o possibili necessità future legate alla famiglia (22%) come principali motivazioni. 

 

Pro e contro di chi affitta

Per una larga maggioranza dei locatori, pari al 61%, la principale motivazione per mettere un’abitazione in affitto è l’opportunità di integrare il proprio reddito con una rendita aggiuntiva. Questo rappresenta un modo efficace per ottenere un ritorno economico da immobili che altrimenti resterebbero inutilizzati, contribuendo così a migliorare la loro stabilità finanziaria.

Tuttavia, esistono anche delle criticità che influenzano le decisioni dei locatori. Una delle principali preoccupazioni, condivisa dal 28% dei proprietari, è la difficoltà di trovare affittuari affidabili. Questa sfiducia può derivare da esperienze passate di morosità o da un mercato immobiliare caratterizzato da un’alta volatilità economica.

Inoltre, un altro significativo 26% dei locatori esprime riserve a causa della normativa vigente, percepita come eccessivamente protettiva nei confronti degli inquilini. Le leggi in materia di affitti possono rendere complesso e lungo il processo di sfratto in caso di inadempienza, scoraggiando alcuni proprietari dal mettere a disposizione i loro immobili per affitti a lungo termine.

Questi elementi di incertezza e rischio fanno sì che molti locatori siano cauti nella scelta degli affittuari e preferiscano richiedere garanzie solide per tutelarsi da eventuali problemi finanziari.

 

Cosa chiedono i locatori?

I locatori sono sempre più attenti alla situazione economica, occupazionale e familiare dei potenziali affittuari, analizzando dettagli come le buste paga, la stabilità del lavoro e la composizione del nucleo familiare. Questo interesse nasce dalla necessità di minimizzare i rischi legati all’affitto, soprattutto in un contesto economico incerto.

Per garantire la sicurezza dei pagamenti, nell’80% dei casi i locatori richiedono un deposito cauzionale, una pratica particolarmente diffusa quando si tratta di affittare a operai. Questa misura precauzionale è vista come un modo per coprire eventuali danni o morosità. Inoltre, circa il 25% dei locatori richiede una garanzia ulteriore, come quella offerta da un genitore o un parente, per aumentare la fiducia nella capacità dell’affittuario di rispettare i termini del contratto. Questo requisito diventa ancora più stringente quando si tratta di studenti, per i quali la richiesta di una garanzia parentale sale al 48%.

Questa attenzione alle garanzie riflette la preoccupazione dei locatori per la solvibilità degli affittuari e per la propria sicurezza finanziaria. Di fronte a un mercato delle locazioni in crescita e a una maggiore domanda, i proprietari cercano di proteggersi da potenziali rischi, esigendo prove concrete della capacità economica degli affittuari e garanzie che possano coprire eventuali problemi futuri.